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DALL’ESOTERISMO AL SOVVERSIVISMO MASSONICO

di JULIUS EVOLA.

Estratto da “Scritti sulla massoneria volgare speculativa”.
Edizioni Arŷa, Genova 2012. 

Cerchiamo di spiegarci. Bisogna partire da una premessa. Chi penetra con sguardo acuto la storia della civiltà, giunge alla constatazione della esistenza di una tradizione di spiritualità, che non può ricondursi a quella cristiana, che è preesistita a questa religione e che solo successivamente, per speciali circostanze, assunse talvolta colorito anticattolico. Noi ci siamo limitati a dire “non riconducibile”, cioè “diversa”, e ci guardiamo bene dall’affrontare, qui, il problema di un rapporto di superiorità o di inferiorità. Il principio di questa tradizione è che l’uomo può liberarsi da sé dal vincolo della natura mortale e da sé può innalzarsi alla illuminazione spirituale; che a lui può essere riservata nel campo dello spirito la stessa dignità che ha un capo e un libero signore su questa terra; che esiste un Regnum invisibile del quale fanno parte tutti i portatori di tale spiritualità, quale che sia la nazione in cui sono nati e vivono; che a questo Regnum, e alle sue eventuali, più o meno perfette manifestazioni, va rivendicata la suprema autorità. Nella misura in cui la religione cristiana afferma prevalentemente la condizione della grazia e della redenzione; pone l’uomo, anche santo, in un rapporto di invalicabile subordinazione rispetto ad un Dio personale; afferma, come suprema, l’autorità della Chiesa, che è l’autorità del clero, non di uomini “divini”, ma di mediatori del divino; in questa misura vi è una differenza effettiva tra le due tradizioni, una differenza che in date circostanze può facilmente degenerare in un aspro antagonismo.
 

Ora, mentre il cattolicesimo restò nella storia più o meno quello che fu dopo il periodo della sua definitiva formulazione dogmatica e gerarchica, l’altra tradizione, almeno esteriormente e storicamente, finì col disperdersi in vari movimenti e sette, nei quali i significati e gli ideali ad essa propri dovevano venire completamente pervertiti e le sue dottrine, non più comprese, dovevano trasformarsi in pericolosi strumenti di forze veramente oscure, che li dovevano adoperare in modo distorto e, essenzialmente, non più per avversare la Chiesa in nome di un ideale diverso, ma altrettanto spirituale, bensì per avversarne lo stesso principio di autorità spirituale in nome di una rivolta dell’umano come mero individuo o laica comunità.
 

A tale riguardo, il discorso sarebbe lungo, e noi dobbiamo limitarci ad un fuggevole cenno. Rileveremo perciò che già con la Riforma ci troviamo dinanzi a una non diversa congiuntura. Laddove gli imperatori ghibellini lottavano contro la Chiesa perché volevano rivendicare:alla funzione da essi incarnata una suprema, sovrannaturale dignità, nei Prìncipi tedeschi ad essi successi non rimase più, di tale attitudine, che il lato negativo e polemico, cioè l’“affetto antiromano”, che ora procedeva unicamerate dalla loro volontà di assicurarsi una autonomia e una libertà non più giustificate da nessun principio superiore. Per questo tali Prìncipi non esitarono a sostenere e a sposare l’eresia di Lutero. Del resto, una tale osservazione non è nemmeno estrinseca al nostro soggetto: è un fatto che, nella sua forma attuale, la massoneria stia, fra l’altro, in relazione con l’internazionale protestante di origine calvinista e puritana, e che da tale connessione essa tragga una delle componenti della sua attitudine anticattolica.
 

Ad un grado involutivo più spinto non ci si periterà più di mettere mano a strumenti di natura ancora più bassa, ed è così che il libero pensiero, l’illuminismo, il razionalismo e l’intero bagaglio di miti della ideologia laica e “moderna” divengono i cavalli di battaglia per la lotta contro la Chiesa.

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